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La profezia di Italo Calvino sull’Ebook

Chi ha letto ‘Se una notte d’inverno un viaggiatore’ di Italo Calvino ne ha apprezzato senz’altro il valore, compresa la sua capacità di giocare finemente con i meccanismi narrativi.

A un certo punto, il narratore racconta di come il romanzo che sta leggendo si interrompa per un errore tipografico e non sia possibile andare oltre. Allora si arrabbia. E descrive questa arrabbiatura con questo passo, che sembra quasi una profezia, quasi il preannuncio di una metamorfosi, quasi un augurio che ciò avvenga:

“Scagli il libro contro il pavimento, lo lanceresti fuori dalla finestra, anche fuori dalla finestra chiusa, attraverso le lame delle persiane avvolgibili, che triturino i suoi incongrui quinterni, le frasi le parole i morfemi i fonemi zampillino senza potersi più ricomporre in discorso; attraverso i vetri, se sono vetri infrangibili meglio ancora, scaraventare il libro ridotto a fotoni, vibrazioni ondulatorie, spettri polarizzati; attraverso il muro, che il libro si sbricioli in molecole e atomi passando tra atomo a atomo del cemento armato, scomponendosi in elettroni neutrini particelle elementari sempre più minute; attraverso i fili del telefono, che si riduca in impulsi elettronici, in flusso d’informazione, squassato da ridondanza a rumori, e si degradi in una vorticosa entropia”.

Stupefacente no? Calvino spiega la rabbia di chi vorrebbe ridurre quel libro fisico, che lo ha tradito con errore tipografico, in qualcosa che si scomponga in particelle elementari, “si riduca in impulsi elettronici” e possa passare “attraverso i fili del telefono”.

Pensateci, sembra parlare proprio degli ebook! Libri composti di particelle elettroniche combinate digitalmente, ridotte in bit e trasmesse attraverso i cavi.

Più che rabbia sembra un afflato profetico, quasi una speranza, un augurio, l’idea che una metamorfosi possa un giorno liberare i libri dal loro peso e renderli finalmente veloci e volatili.

“Vorresti gettarlo – continua Calvino – fuori della casa, fuori dell’isolato, fuori del quartiere, fuori del comprensorio urbano, fuori dell’assetto territoriale, fuori dell’amministrazione regionale, fuori della comunità nazionale, fuori del mercato comune, fuori della cultura occidentale, fuori della placca continentale, dall’atmosfera, dalla biosfera, dalla stratosfera, dal campo gravitazionale, dal sistema solare, dalla galassia, dal cumulo di galassie, riuscire a scagliarlo più in là del punto in cui le galassie sono arrivate nella loro espansione, là dove lo spazio tempo non è ancora arrivato, dove lo accoglierebbe il non-essere, anzi il non essere mai stato né prima né poi, a perdersi nella negatività piú assoluta garantita innegabile. Proprio come si merita, né piú né meno”.

Anche qui, non c’è rabbia, se non in prima battuta, perché le parole sembrano in realtà tradire un auspicio, il desiderio che i libri ridotti a impulsi elettronici, a complesso di bit, possano viaggiare, rompere i confini, unificare e ampliare a dismisura la conoscenza di tutti e per tutti.

La profezia di Italo Calvino sugli eBook
La profezia di Italo Calvino sugli eBook

Un ideale quasi illuministico, un inno forse ingenuo alle magnifiche sorti e progressive della cultura e dell’umanità. Anche lo spunto nichilistico finale (ridurre il libro a nulla) nasconde quasi la speranza che il libro stesso possa infine cogliere tutto, essere tutto, persino il proprio contrario, persino il proprio non essere.Per una sorta di missione universale e per la maggiore facilità, così, di diffondere cultura e sensibilità.

Un’idea audace, profetica e affascinante, soprattutto se letta qui, ora, su queste pagine sul web.

Una rabbia che cova una speranza, dunque. Una rabbia che è speranza. Poco importa che Calvino non sapesse ancora nulla di quel che sarebbe accaduto di lì a pochi decenni (eravamo nel 1979), poco importa che l’idea di ridurre i libri a bit per ‘scagliarli’ e trasmetterli ovunque, fosse ancora lontana dall’essere concretamente operante.

Resta la bellezza di associare, nella rabbia, l’idea del libro a quella della sua trasmissione istantanea nel mondo all’interno di una rete infinita di nodi e di autostrade elettroniche, scagliato su su fino alla galassia, al termine estremo dell’essere stesso. Un’idea audace, profetica e affascinante, soprattutto se letta qui, ora, su queste pagine sul web. Un’idea leggera, che adesso vola via, difficile da fermare, e veramente alla portata di un click.

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